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XYLELLA, I DUE PILASTRI DEL COMMISSARIO SILLETTI
Olive giardinneliIl commissario per l’emergenza Xylella, Giuseppe Silletti, annuncia che insieme al personale della Regione Puglia sta predisponendo il nuovo Piano che dovrà recepire le ultime decisioni dell’Unione europea e che si basa su due pilastri fondamentali: le buone pratiche agricole e un congruo ristoro economico per gli agricoltori che saranno costretti ad eradicare alcuni ulivi. “Sono soddisfatto e accolgo positivamente la decisione del Consiglio di Stato in risposta al ricorso presentato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e dal Dipartimento della Protezione Civile che chiedeva l’annullamento della sospensiva del piano disposto dal Tar del Lazio su richiesta delle ventisei aziende biologiche del Salento e di alcuni vivai, grazie all’ordinanza gran parte delle attività previste dal piano potranno riprendere”. Così il Commissario per l’emergenza Xylella, Giuseppe Silletti, nell’annunciare che “insieme al personale della Regione Puglia sto predisponendo il nuovo Piano che dovrà recepire le ultime decisioni dell’Unione europea”.

“Due i pilastri fondamentali della mia proposta – prosegue Silletti – la prosecuzione delle buone pratiche agricole (erpicatura, aratura, eliminazione sterpaglie ecc..), che hanno dato ottimi risultati e un congruo ristoro di tipo economico per gli agricoltori colpiti dalla piaga della Xylella, che dovranno eradicare alcune piante dai lori uliveti. Spero vivamente che tali suggerimenti, saranno accolti nel Piano”. “Credo sia indispensabile – aggiunge Silletti – infatti, che i tagli vengano effettuati dagli stessi agricoltori – prosegue il Commissario – così come obbligatoriamente previsto per questo genere di patologie fitosanitarie e nel caso specifico come deciso dalla Commissione Europea. Voglio precisare, inoltre, che non verrà effettuato un uso massiccio di pesticidi sui terreni agricoli, come ho letto in questi giorni, proprio perché l’aratura dei campi ha diminuito la presenza del vettore sui terreni di circa il 90 per cento”.

 

PIANO OLIVICOLO NAZIONALE (PON) 2015

Olio giardinelliIl Piano Olivicolo Nazionale (PON) 2015 unisce le 5 Organizzazioni di Produttori Nazionali, AIPO, CNO, UNAPOL, UNAPROL e UNASCO, che hanno iniziato un percorso di lavoro congiunto per tutelare gli olivicoltori italiani. Non manca il dialogo e la collaborazione con le organizzazioni che rappresentano il commercio, i frantoiani e l’industria olearia, per presentare un piano comune e rendere l’azione della politica più efficiente ed efficace.

L’anno 2015 verrà ricordato per tanti motivi nel settore olivicolo italiano, dalla campagna scarsa in qualità e quantità, appena trascorsa, alla xylella fastidiosa. Ma, soprattutto, come l’anno della ritrovata unità attorno ad un obiettivo comune sia per la produzione che per il commercio: rafforzare l’intero settore olivicolo nazionale quale settore strategico per l’agroalimentare italiano e per la tutela del territorio.

Già da settimane, la UNASCO ha partecipato con UNAPROL, CNO, AIPO e UNAPOL ad una serie di incontri per co-costruire insieme il Piano Olivicolo Nazionale (PON) 2015. A tali incontri hanno partecipato anche FEDEROLIO, AIFO e ASSITOL quali rappresentanti del commercio, dei frantoiani e dell’industria olearia. Il Presidente UNASCO, Luigi Canino, afferma riguardo al Piano Olivicolo Nazionale (PON) 2015 che:
“Siamo ad una svolta importante per l’intero settore, se le Organizzazioni di Produttori Nazionali lavorano insieme ad un progetto per l’olivicoltura di domani, i produttori olivicoli di tutte le bandiere avranno una rappresentanza più forte in sede politica. Come UNASCO l’obiettivo principale è che, attraverso l’unità nazionale, i bisogni e le istanze di tutta la filiera olivicola, in particolare dei produttori e dei frantoiani, vengano sistematicamente raccolti e organizzati in un progetto comune, che abbia come fine ultimo quello di rafforzare la filiera e affermare l’olio extravergine di oliva italiano, dei produttori italiani, nel mercato nazionale ed internazionale”.